Bentornati nel mio blog 😀
Come procede il vostro allenamento visivo? State osservando la realtà come se foste i registi di un vostro film?
Parte seconda
Ottenere una buona inquadratura si può, basta osservare la :
Regola dei terzi
Questa regola ci viene tramandata dai pittori dei secoli scorsi ed è tuttora una delle regole più utilizzate anche
nell’ambito fotografico.
Quando inquadriamo, di solito siamo portati a mettere al centro del mirino il fulcro dell’immagine.
Invece proviamo a suddividere idealmente l’inquadratura in nove parti generate da due linee orizzontali e due verticali (linee di forza). Il riquadro centrale prende il nome di “zona aurea” ed è quello in cui l’occhio si concentra maggiormente e raccoglie più informazioni. Ponendo il soggetto in uno dei punti di intersezione delle linee immaginarie ottenute, questo risulterà più dinamico ed armonico al tempo stesso.

Alcune macchine fotografiche hanno già all’interno del mirino la predisposizione della suddivisione in terzi, in modo da facilitare l’inquadratura seguendo la regola.
Semplificando, è come se nell’immagine agissero delle forze invisibili che indicano il percorso visivo catturando l’attenzione dell’osservatore.
Colui che ha sempre utilizzato la regola dei terzi nella realizzazione delle sue opere è stato Henri Cartier-Bresson.
Egli ha sempre preteso che la stampa delle sue immagini avvenisse senza tagli, a pieno formato, per garantire la posizione dei punti aurei concepiti in ripresa e scongiurare il cambiamento del percorso di lettura e con esso il senso dell’immagine stessa.
In conclusione per rendere l’immagine più dinamica, il soggetto deve essere posto nei punti focali dell’ inquadratura; la posizione decentrata ne risalta l’ importanza.
La regola dei terzi è applicabile a ogni formato, sia esso quadrato o panoramico, ogni volta che è possibile suddividere l’immagine in terzi.
E voi conoscevate già questa regola? Volete una mia opinione sui vostri scatti? Inviate a mezzo mail i vostri elaborati.
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